L'arte Longobarda, soprattutto per quanto riguarda il nostro paese, ha rappresentato una tappa obbligata, non solo inerente gli studi artistici, ma anche nello studio generale del medioevo.
Infatti la cosiddetta "questione Longobarda" è ancora oggi oggetto di studi.
Essa consiste nel secolora enigma che avvolge i primi due secoli della dominazione Longobarda in Italia (VI e VII secolo).
Questo periodo si è sempre presentato, agli occhi della storia, come muto.
Pochissime sono infatti le testimonianze storiche ed artistiche pervenute negli anni passati, riguardo a questi secoli.
Tutto ciò ha da sempre spinto gli stidiosi a credere che tale epoca sia stata dominata dalle barbarie e dall'arretratezza.
Oggi invece che importanti ritrovamenti sono stati portati alla luce, è stato possibile squarciare quel velo che copriva questo momento storico, mostrando la sua grande creatività.
Infatti è proprio in questo periodo che si forma una cultura vivissima e comp'essa che sengnerà una pagina importante dell'arte e della storia medievale.
In questi due secoli vediamo entrare in contatto e fondersi due grandi culture: quella germanica portata dai Longobardi e quella mediterranea che dominava l'Italia.
Questa unione ha dato vita a ciò che dominerà durante tutto il medioevo, rappresentando una base essenziale per la civiltà moderna.
Così possiamo oggi ammirare opere uniche e strordinarie che sfoggiano il meglio di "due mondi".
Come la famosa tecnica detta "ad alveolo", che utilizzza paste vitree e pietre colorate, tipica delle civiltà nomadi e guerriere di stirpe germanica.

E poi opere nate dalla volontà dei conquistatori di far propria la cultura mediterranea, sicuramente più complessa ed evoluta.
Come ad esempio la famosa "Lamina di Agilulfo", tentativo da parte di un re Longobardo di assumere i tratti e l'immagine di un Cesare.

O le straordinarie croci in lamina d'oro e d'argento che rappresentano uno dei punti più alti della cultura Longobarda.

Tutto ciò, assieme a nuovi ritrovamenti che presto potrebbero dissipare ulteriori nebbie da quel passato lontano, ci mostra come il periodo Longobardo in Italia, sin dal suo inizio, sia stato tutt'altro che barbaro ed arretrato.
Infatti, quando nel 774 i Franchi di Carlomagno conquistarono il regno Longobardo in Italia, non liberarono il nostro paese da un dominio barbarico, ma anzi trovarono una società in tutto simile a quella della Francia, sia sotto l'aspetto culturale, sia sociale e sia religioso (i Longobardi infatti si convertirono al cattolicesimo grazie alla regina Teodolinda ed al papa San Gregorio Magno).