Guisgard fissò negli occhi Morris.
"Parlate di tradimenti e di congiure!" Iniziò a dire. "Di roghi e morte! E' chiaro che l'odio per me vi acceca. Non chiedo la vostra protezione. Anzi, se trovassi anche ora la morte renderei con gioia l'anima a Dio...meglio morire che vivere senza di lei!"
Poi dopo una pausa:
"Se ho chiesto altri tre giorni è solo per salvare lei! E sta bene, partirò da solo! Per me restate un amico e vi metto in guardia...i templari che stanno per giungere a Camelot faranno scempio del reame! Siete un folle se credete di poter tenere loro testa. Chi li guida è un cavaliere troppo più forte di voi!"
Si avvicinò al suo destriero e fissando sir Dunmer disse:
"Messere, sembra siate l'unico qui a vedermi ancora come un cavaliere degno di fiducia! Raccogliete rinforzi e raggiungetemi all'anello di pietra!"
Poi a Morris:
"Come detto, fra tre giorni, se sopravviverò al duello che mi attende, vi darò soddisfazione!"
E partì da Camelot.
Da lì giunse alla torre dove aveva lasciato i suoi uomini, prima di portare via Elisabeth.
Qui si mostrò ai suoi occhi una scena di assoluto orrore.
Tutti i suoi uomini erano stati trucidati.
Con una violenza cieca, come partorita da un delirante castigo dall'oltretomba, qualcuno aveva torturato e massacrato i suoi fedeli.
Guisgard cadde in ginocchio, gridando al vento il suo odio, quando uno dei suoi, in fin di vita, lo chiamò...
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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