Quel gesto, così delicato e repentino, di abbassare la testa, mosse in me qualcosa di sconosciuto e nuovo.
Come un bisogno irrefrenabile ti raggiungerlo, di costringerlo dolcemente ad alzare lo sguardo, e impadronirsene per l'eternità.
Erano pensieri strani, nuovi, pensieri di contatto, di unione, cose che non avevo mai provato prima.
Ma mi trattenni, per quanto desiderassi colmare la distanza che c'era tra noi, non lo feci.
Anche su Solaria le distanze tra corpi erano regolate da comportamenti sociali.
E anche se quelli della Terra erno bizzarri, dovevo rispettarli.
Poi finalmente alzò la testa, e potei specchiarmi nei suoi occhi.
"Sì, mi sembra una nuova idea..." sorridendo "In effetti non ci sono molti pittori nel mio regno... ho una statua a mia immagine, ma nessun dipinto..." gli sorrisi "Quale migliore occasione, dunque?".
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