Ascoltai rapita le sue parole.
Un libro di storie antiche, effettivamente c'era stato un periodo in cui molti racconti mitologici degli umani raccontavano di mondi simili a Solaria.
Tanto è vero che ci eravamo anche mobilitiate credendo che qualcuno fosse riuscito a trovarci.
Ancora oggi non sapevo spiegarmi quelle storie.
"Ed è una cosa... bella?" azzardai, titubante, guardandolo.
Sentii poi scivolare qualcosa, la stoffa del vestito era scesa delicatamente, come una carezza, sulla mia gamba, lasciando la coscia scoperta.
Mentre quella carezza di stoffa liberava una parte del mio corpo, il mio sguardo stava guardando Icarius.
Allora decisi di non spostarla, di fare finta di niente.
Quello sguardo era troppo prezioso per lasciarmelo sfuggire.
Me lo gustai, non vista, per tutto il tempo, ogni istante era prezioso, e più il suo sguardo indugiava sulla mia pelle, più questa diventava rovente, forse condizionata dall'aumentare a dismisura dei battiti del mio cuore.
Quel fuoco non accennava a diminuire, anzi, cresceva ogni minuto di più.
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