Quel movimento.
Le gambe di Clio cominciarono a muoversi, a strofinarsi l'una sull'altra, l'una contro l'altra.
Pelle su pelle, mentre il vestito non riusciva e non poteva più coprirle.
Restarono così scoperte, tutte, completamente.
Quelle gambe morbide, bianche e sensuali, nude, ormai coperte solo dai ricchi sandali d'oro alle caviglie.
E di fronte a quella visione, a quel meraviglioso spettacolo, Icarius restò incredulo a guardare.
Guardare e guardare ancora, incapace di smettere.
E più guardava, più sentiva il suo sangue bollire.
E più guardava, più non capiva quanto lei lo stesse facendo apposta, quanto lei lo stesse provocando.
“Una...” disse ad un tratto, destato dalle parole di Clio “... una pausa? Certo... se sei stanca si... facciamo una pausa...” col pennello che ormai si muoveva a caso sulla tela, imbrattandola di colori.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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