Guisgard attese per due giorni all'anello di pietra, ma da Camelot nessuno lo raggiunse. Il suo appello era caduto nel vuoto.
Era solo, nel bosco scuro e profondo, tormentato da mille pensieri, mentre su tutto il reame si era ormai addensata l'ombra del male.
Fissava continuamente il medaglione di Elisabeth, come a volerlo interrogare. E così faceva guardando anche tutte le stelle del firmamento.
Sapeva che per il suo ordine egli era un traditore e che i templari gli stavano dando la caccia.
Ad un tratto udì un fruscio...era Shiba, che si posò sul suo braccio.
"Almeno tu, fiero falco" disse malinconicamente "non mi hai abbandonato..."
Ma quando fu prossimo il terzo giorno, partì per raggiungere una terra maledetta dagli uomini e sconsacrata dalla luce della misericordia umana, ma benedetta da Amore.
Giunse così nella selva sconsacrata, dove Elisabeth riposava nel suo sonno di morte apparente.
Cacciò un capriolo e ne cucinò le carni sul fuoco che aveva acceso presso il luogo della sepoltura.
Iniziò poi a spostare lo strato di terra che ricopriva l'umile cassa di legno usata come tomba per Elisabeth e sotto i suoni e gli echi di quella notte infinita, attese il risveglio della sua amata...
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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