Quel gioco sembrava impossibile da arrestare, così come i sospiri ed i gemiti che riempivano la stanza, come i battiti folli dei loro cuori che echeggiavano intorno a loro.
Ad Icarius sembrava di sognare e più ci pensava, più rischiava di impazzire.
Quella bellissima donna ai suoi piedi, sbucata quasi dal nulla, arrivata da chissà dove, da regina era diventata prima modella, poi schiava.
Clio ormai, sedotta da lui e da quei giochi di passione ed Amore, non riusciva a smettere.
Più vedeva Icarius godere, più continuava, facendolo ardere con la sua bocca e con quelle lunghe carezze sul suo corpo.
Lei che poteva assaporare l'ardore di quel giovane uomo, sentiva che ormai lui era giunto al limite.
Ogni parte del suo corpo era tesa come le corde di un violino.
I muscoli erano contratti, la pelle calda e sudata, il respiro rotto per l'eccitazione.
Si guardavano e lei vedeva tutto ciò.
Senza però accennare a fermarsi, a smettere.
Voleva vederlo esplodere per quel forte piacere, quell'eccitazione travolgente.
Ma fu lui a mettere fine a tutto ciò, chinandosi su di lei, prendendola per mano e facendola alzare.
Allora la strinse a sé, avvertendo ogni forma del corpo di Clio contro il suo e la baciò.
Un bacio appassionato, liberando l'ardore e lo slancio che solo un innamorato sa e può avere.
E lei si sentì irrimediabilmente sua.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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