Clio era come folle.
Folle di desiderio, di piacere, di godimento.
Folle per quell'estasi senza fine, che la riempiva e la svuotava, stravolgendola.
La mano di Icarius non si fermava e lei doveva tenersi ferma alle lenzuola, con le gambe piegate contro il petto di lui, che la guardava mentre godeva.
E più lei gemeva, più lui non si fermava.
Fino a quando, vinto dalla bellezza di quegli occhi chiari, di quella pelle bianca e quelle labbra rosse di passione, si chinò e raggiunse i suoi seni turgidi.
E cominciò a baciarli, a succhiarli, ad assaporarli, senza però smettere di giocare fra le gambe di lei con quelle dita che muoveva e faceva vibrare come nessun altro.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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