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Vecchio 26-02-2017, 03.50.49   #1405
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Icarius tornò, e il mio cuore iniziò a battere sempre più forte.
Mi avvicinai a lui, senza dire una parola.
Non riuscivo a parlare, non riuscivo nemmeno a formulare un pensiero lucido in quel momento.
Avevo paura, una paura viscerale e atavica di perderlo per sempre.
Ma avevo anche fiducia, fiducia che il nostro amore fosse più forte dello spazio.
Lo guardai con un'espressione solenne e preoccupata insieme, ma anche infinitamente dolce.
Presi il medaglione dalle sue mani, ma non guardai nemmeno il vestito.
Non avevo tempo per quello ora.
Sfiorai piano il suo viso, e poi scesi piano sulle sue braccia.
Il cuore batteva, batteva sempre più.
"Vieni.." gli sussurrai, prendendogli la mano e facendolo sedere sulla poltrona.
Mi sedetti a cavalcioni su di lui, così com'ero, nuda e avvolta solo nel lenzuolo, guardandolo negli occhi.
"Voglio che tu sappia tutta la verità.." iniziai, mentre il cuore scoppiava "Voglio mostrarti il mio mondo.. e so che non sarà facile per te.." mi chinai a baciarlo piano.
"Ma mi fido di te, mi fido del nostro Amore, e so che capirai.." sussurrai sulle sue labbra.
Allora presi un profondo respiro, e gli cinsi il collo con il medaglione.
"Chiudi gli occhi..." sussurrai, mentre lo stringevo, cosicché la Gemma Azzurra fosse tra i nostri corpi, tra i nostri cuori "Ti porterò con me...".

Dapprima fu la brughiera, la distesa così familiare e conosciuta.
Poi, fu come se ci alzassimo in volo.
La terra era sempre più lontana, sempre più distante....


Lo tenevo stretto a me, e gli sussurravo dolcemente nell'orecchio
"Io sono qui, Amore.." accarezzandolo "Fidati di me..".

Ora la terra non era che un puntolino nell'universo, e una galassia nuova sconosciuta ci si mostrò.
Poi un'altra, e un'altra ancora.
Un infinito cosmo con infiniti mondi.
E in mezzo a loro Solaria, il più bello e florido dei pianeti della Galassia Veniana.


"Quella è casa mia.." sussurrai.

Allora Solaria divenne sempre più vicino.
Si potevano vedere i monti, i fiumi, il palazzo dorato, la sala del consiglio.
Poteva vedere me, dirigere il consiglio galattico, oppure passeggiare per i miei appartamenti.
Sola.


Lo tenevo stretto, lo accarezzavo, lo stringevo, lo baciavo piano.
Quasi avessi paura che si spaventasse, e sperassi che il mio Amore riuscisse a calmarlo, a rassicurarlo.

Poi tutto divenne buio, e caotico.
Allora fummo in mezzo alla guerra, Cormonios che dominava i Sette.
Il consiglio approvò la Supernova.
Immagini confuse, eppure chiare e vere, con i loro rumori, voci concitate.
Io che lanciavo la Supernova e distruggevo Cormonios.
Poi la pace, le muse, ancora Solaria.
Fino al furto, il consiglio, il mio arrivo sulla terra.


"Ecco perchè sono qui..." sussurrai ancora, piano, mentre sapevo che quelle immagini erano impresse nel suo cuore tramite il medaglione.
"Devo ritrovare quell'arma e distruggerla..." sussurrai.
Allora iniziai a baciarlo piano, dolcemente, sul collo, sul viso, senza smettere di tenerlo abbracciato.
Allora placai l'energia del medaglione.
"Io non appartengo a questo pianeta, Icarius.." sussurrai infine, senza smettere di stringerlo e accarezzarlo dolcemente.
"Però ora appartengo a te.." trattenendo il fiato,mentre il mio cuore ormai mi scoppiava nel petto.


Ultima modifica di Clio : 26-02-2017 alle ore 03.56.36.
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