Sobbalzai ancora quando uscì sbattendo la porta; chiusi gli occhi e poggia la testa contro la finestra, per poi lasciarmi scivolare lungo la parete, in lacrime.
Sentii il pavimento duro e freddo sotto di me e il mobile di legno accanto, contro cui poggiai il capo, mentre avvolgevo il mio corpo con le mie braccia, quasi a sostituire un abbraccio che non avrei mai avuto.
Pensai all'abbraccio che avevo dato a mia madre, come se me lo sentissi che sarebbe stato l'ultimo e la stessa cosa per quando avevo salutato Elv, prima di tornare a casa.
Al pensiero di lui, il mio pianto divenne di nuovo inconsolabile, irrefrenabile, disperato, angosciato, perché poteva essere solo lui la mia consolazione e proprio per questo il mio pianto era destinato a perdurare.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca"
BALTASAR GRACIÁN
"Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro"
ABU MASAR, "Libri mysteriorum"
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