La festa era davvero incantata, con quel turbinio di maschere e colori.
Tutto mi appariva così sognante, le luci, i colori, lo sguardo di Icarius.
Quell'invito a ballare poi, riempì il mio cuore di gioia e felicità.
Allora mi lasciai prendere tra le braccia, e volteggiai insieme a lui, sulle note leggere che si disperdevano nell'aria.
Era come se fossimo noi soli, e il resto del mondo si fosse fermato a guardarci.
Noi, nei nostri costumi, eppure così veri da poterci leggere nell'anima.
Adoravo sentire le sue mani su di me, anche se quel contatto era pubblico, casto, riusciva a procurarmi caldi brividi appassionati.
E l'unione continua dei nostri sguardi, che si specchiavano l'uno dentro l'altro, era così intimo e intenso, così nostro.
"Ti amo.." sussurrai piano, come incapace di dire altro, immersa in quell'intensa felicità che sono la sua presenza custodiva.
Poi arrivarono dei dolci, e li guardai sorridendo.
"Sembrano invitanti" dissi, ad Icarius, entusiasta.
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