Sorrisi alle sue parole. La sua presenza in quel momento mi stava dando forza e serenità "beh... Ero venuta qui in cerca di misteri... Poco dopo essere sbarcata incontrai una persona che mi parlò del mistero più famoso della città, quello della maledizione dei Taddei" dissi rivolgendo lo sguardo verso di lui "incontrai poi un giovane professore che si offrì volentieri di farmi da guida per seguire il mistero e scoprire le verità nascoste, partendo dal primo indizio trovato in un libro sulla maledizione, ovvero una piccola chiesetta che adesso neanche ricordo più come si chiama" dissi con ancora meno resistenza a trattenere le lacrime. "Ero entusiasta, amo le avventure e questa sembra scorrere per il verso giusto, finché non prese una brutta piega..." dissi ricordando tutti gli avvenimenti chiaramente. "Non ho avuto paura, fin quando l'auto del professore non si fermò in mezzo alla brughiera e incontrammo un barone ben vestito con un cane a passeggio. Ci offrì la possibilità di usare il telefono, ma per mancanza di campo dovettimo pernottare lì e, proprio durante la notte..." tremando "accadde tutto in maniera rapida e terrificante..." dissi bloccandomi di colpo al pensiero e sentendomi ancora imprigionata dalla paura e accorgendomi solo dopo di aver iniziato a piangere.
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What I've done, I'll face myself, to cross out what I've become, erase myself, and let go of what I've done.
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