Guisgard sorrise a Gaynor e continuarono a ballare.
Un ballo intimo, sensuale, seducente.
Poi la musica terminò e tutti applaudirono.
“Venga...” disse lui prendendo la mano di lei.
La condusse così fuori da quella sala affollata, attraverso un breve corridoio, fino a raggiungere una camera privata.
Qui accese una piccola lampada che illuminò vagamente la stanza.