Il vago e scintillante alone del camino illuminava appena quell'angolo di stanza ed ancor meno ne scaldava le vecchie e consumate pareti.
Ma i due amanti non ne avvertivano il bisogno, né sentivano freddo.
Allo scoppiettio della legna secca che si consumava nelle fiamme del camino, facevano eco gli intensi e prolungati gemiti di Clio, che divorata da un fuoco non meno intenso riusciva a malapena a restare lucida.
Stesa sul freddo legno della stanza, con le mani che stringevano una sedia rotta ed il piede di un grosso tavolo, godeva al limite della follia mentre Icarius ne assaporava la sensualità fra le sue gambe aperte.
E più lei si dimenava tra eccitazione e piacere, più lui continuava a giocare fra le sue cosce, con le labbra vogliose e la lingua ardente come un tizzone tratto da un fuoco inestinguibile.
Poi quelle parole della regina e lui alzò lo sguardo su di lei, con ancora la bocca intrisa del suo sapore.
“Lo so...” disse piano il pittore, per poi raggiungere la bocca di lei, stendendosi nudo sul corpo bagnato e generoso della musa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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