Mi sentivo osservata, probabilmente era rimasto lì a guardarmi.
Io invece continuavo ostinatamente a lavorare senza sosta.
Dopo un po' sentii un calpestio dietro di me ed era lui.
Mi voltai e lo ascoltai, poi abbassai lo sguardo e annuii piano, riportando un ricciolo fulvo e ribelle sotto il cappello.
Tuttavia non avrei potuto perdonarlo del tutto finché non avesse risolto il suo problema con quegli sfregi, perché sarebbe stato come una costante bomba ad orologeria, pronta ad esplodere e ad usarmi come sacco da boxe per la sua frustrazione.
"Per fortuna non ci sono bicchieri qui...'' sorridendo appena "Però, volendo, ho un rastrello..." scherzando divertita, mentre prendevo in mano quest'ultimo e lo guardavo.
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