Quei baci, quel contatto, le infinite carezze, i loro corpi che si strofinavano l'uno contro l'altro, donandosi reciprocamente piacere ed accendendosi sempre più di desiderio.
Poi quelle parole di Clio che suonarono quasi come una sfida.
“Mandarti via...” disse Icarius guardandola negli occhi “... e come? Non potresti neanche fuggire da me... neanche se lo volessi...” con occhi che erano diventati di un azzurro vermiglio, luminoso di passione e desiderio “... sua altezza è mai stata sconfitta? E divenuta bottino di guerra?” Fissandola con un vago sorriso, come chi ha le redini salde in mano del gioco. “Ora invece potrebbe avere un padrone, sua altezza...” scoprendo poi i loro corpi nudi e caldi da quella coperta.
Intanto, appeso ad una parete, un inquietante quadro era di fronte al loro letto.