L'alba non era lontana e la lampada sul comodino tingeva di un lieve alone i contorni della stanza, mentre i due giovani scoprivano a vicenda i segreti dei loro corpi.
Pavel aveva fatto salire Nyoko a cavalcioni su di lui, sul suo corpo, per poi cominciare ad assaporare la sua pelle, i suoi seni.
Erano sensazioni nuove per lei, bellissime e fortissime.
Avvertiva l'ardore del suo giovane amante, il suo impeto su quei seni ormai diventati ardenti.
Quasi le facevano male, eppure le donavano piacere, trasporto, eccitazione.
Era l'una sull'altro, l'una contro l'altro, giovani, belli, nudi ed in preda ad un'euforica passione.
E così, Pavel, fece scivolare le sue mani lungo i fianchi di Nyoko, afferrandoli ed adagiandola su di lui in modo da poterla prendere.
In quell'istante la ragazza scoprì le meraviglie e le gioie dell'amore, la foga della passione, lo stravolgimento che prende due corpi in un unico atto.
E Pavel la fece sua.