Gli azzurri e caldi occhi di Guisgard divennero freddi e cupi a quelle ultime parole di Gaynor.
“La morte è sempre morte...” disse lui “... è la metafora del sonno, l'immagine del nulla, l'ombra dell'oblio e l'eco di una notte senza sogni e senza stelle... sono un assassino nell'anima... penso, agisco, vivo come tale... sono quindi un assassino... e tu? Tu cosa pensi? Mi disprezzi? Mi compatisci? O mi condanni?” Guardandola. “Ma nessuno può capire... nessuno... nella brughiera vi è una leggenda... parla di qualcosa di innominabile... i contadini credono sia un fantasma, i pastori una belva feroce, i mendicanti persino un demone... la verità è che si tratta di un'ombra... un'ombra che vive da sempre... solo due persone, ogni volta giunge l'ombra, possono sapere la verità...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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