Velien annuì alla regina, mostrandole un inchino.
“Si, altezza...” disse “... quanto ai rivoltosi, credo volessero cambiare le cose... bramano i nostri corpi ed ambiscono ad essere liberi... sono bestie e come tali sono istintive. Le mappe che hanno rubate sono poi risultate inutili, visto sono incapaci di leggerle. Altezza, come detto, sono animali e come quelli vanno trattati. Sono pieni di rancore, repressi sessualmente ed instabili proprio come bestie.”
Intanto l'incendio era stato ormai sedato, grazie anche ad Aegos ed ai suoi due compagni.
I tre, quando tutto fu ormai calmo, si sedettero su alcuni ampi gradini di pietra per riprendere fiato.
“Che dannata avventura...” Ozz col sudore che colava dalla barba rossiccia “... questo posto ci ha portato solo guai...”
“Si e per poco non ci rimettevamo la pelle...” mormorò Surugi.
“Trovate?” Fissandoli Aegos. “A me piace...”
Il corpo nudo di lei, così bianco, morbido, profumato, col biondo dei suoi capelli che come pendagli scendevano ad accarezzare i seni dai rosati capezzoli.
Si muoveva come una dea, bellissima e sensuale, eppure oltre quel corpo peccaminoso, il suo sguardo era quasi intimorito, titubante.
Si avvicinò a lui che stava seduto fissandola.
Si avvicinò a carponi, per poi restare inginocchiata davanti a lui, ai suoi piedi.
Con gli fermi nei suoi, mentre le mani si muovevano avide...
"Ehi, ci ascolti?" Fece Ozz, destando Aegos dal ricordo della notte prima.
"Si, certo..." annuì l'avventuriero dagli occhi azzurri.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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