Elv era incredulo, stravolto, rapito.
Pensava di sognare, fantasticare.
La scena che aveva visto era tanto incredibile, quanto meravigliosa.
E forse anche magica.
Il corpo della ragazza dai capelli rossi perse in un istante il suo innaturale pallore, con le gote e le labbra che si tinsero di un rosso tenue, pulsante, vivo.
E vivo era quel corpo quando cominciò a muoversi.
Poi i suoi occhi, quel tocco, quella carezza sul viso di lui che esterrefatto continuava a guardarla.
“Sei...” disse a stento Elv “... sei davvero tu, Cassandra?” Mentre lei gli sfiorava una ciocca nera di capelli.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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