Uno a uno i vestiti caddero a terra, a far compagnia al mio, passando dal caldo bollente dei nostri corpi al freddo e gelido pavimento marmoreo sotto di noi.
Più lo spogliavo, più restavo a guardare quel meraviglioso corpo, accarezzandone le fattezze, seguendo con la mano la linea dei muscoli asciutti e perfetti, stuzzicando quasi distrattamente quella virilità prorompente.
I suoi occhi nei miei, quell'intensa e profonda eccitazione che sbocciava in noi quando eravamo soli, e che ci univa anche quando c'era gente intorno a noi.
Non sapevo come spiegarlo, ma mi sembrava di averlo amato da sempre, di averlo come riconosciuto, come se ci fossimo incontrati vita dopo vita, innamorandoci ogni volta.
Poi quelle parole, così eccitanti, intriganti, stuzzicanti.
Fui lieta di rendermi conto, che quella sfida era perfettamente in linea con i miei piani malefici di quel momento.
Anche se sapevo di non essere riuscita a trattenere le grida la notte prima, la cosa mi stuzzicava decisamente, e la voglia che già avevo di farlo impazzire, crebbe a dismisura a quelle parole.
"Scommettiamo?" con aria innocente, per poi scendere piano, dolcemente, finendo in ginocchio ai suoi piedi.
Lo guardai con un sorriso malizioso ed enigmatico per un lungo ed intenso istante
Un sorriso e uno sguardo che dicevano molte cose, forse per un momento lui si rese conto che, per quanto lei fosse in ginocchio, aveva in mano le sorti del suo cuore.
Mi godetti quell'istante inebriante ed eccitante, prima di far mia quella prorompente virilità che quasi mi sfidava con la sua possanza, accogliendolo avidamente tra le mie labbra calde.
Allora non potè far altro che abbandonarsi a quel piacere intenso, che con tanta dedizione, voglia ed eccitazione gli procuravo.
Quella era una meravigliosa sfida, che avevo intenzione di godermi fino in fondo, allora i movimenti della mia lingua cercavano modi sempre nuovi per farlo impazzire, per farlo gemere forte.
Non mi importava che ci sentissero, mi importava solo che perdesse ogni ragione e si abbandonasse totalmente a me, sfinito dal piacere, dalla passione, dall'amore che gli donavo, ma di cui io stessa mi nutrivo avidamente.
Ultima modifica di Clio : 18-05-2017 alle ore 01.21.37.
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