Di solito non amo il mare.
Il sole caldo, la gente dappertutto, bambini urlanti e tutto il resto che si può trovare sulle spiagge affollate.
Ma qui è diverso, o forse oggi è diverso.
Oggi il rumore delle onde sembra essersi portato via l'inquietudine che aveva accompagnato il mio risveglio, come un vento impetuoso che scaccia via le nuvole lasciando il cielo libero di mostrare le sue stelle.
Quel lisciare calmo la spiaggia deserta sembra avere il potere di farlo anche con i miei pensieri.
O forse non è quello.
Forse è altro ad aver reso il mio animo sereno mente cammino a piedi nudi, con i pantaloni rimboccati è il golfino a nascondere i lividi e i tagli dell'arena.
Altro a illuminare il mio sorriso, e far correre lieti i miei pensieri, altro a farmi venire voglia di scrivere in riva al mare.
E scrivo, scrivo mentre l'acqua impertinente ogni tanto si ribella e raggiunge le caviglie, allora mi fermo e guardo la distesa mediterannea, immensa e azzurra che brilla degli ultimi raggi del sole che cala.
È buffo, sono qui da giorni, eppure non sono mai stata in riva al mare, solo oggi ho sentito il bisogno di togliere le scarpe e passare dalla spiaggia, in una lunga e liberatoria passeggiata, a scrivere.
Scrivere di questa serenità che mi tocca l'anima dopo questo pomeriggio liberatorio.
Forse sapevo che non sarebbe stato lo stesso scrivere chiusa in casa.
Forse perché il rumore delle onde concilia i miei pensieri sereni, ora che non c'è più inquietudine nel mio cuore.
Forse sono più ispirata pensando a te di là dal mare.
O magari è altro a ispirarmi: il giorno che muore e il pensiero della notte che sorge.
E si sa che la notte è sempre speciale.
Ma poi ci sono notti che nemmeno il mare può raccontare.
Magari la notte che sta per giungere, è una di quelle.
Buona sera Camelot...
