Risi piano scuotendo la testa.
"Tecnicamente, lo saresti se io fossi davvero la tua cameriera, dunque, in questo caso, potremmo dire che la tua fortuna venga resa vana" replicai, con un divertito tono fintamente saccente.
Repressi un fremito quando iniziai a sentire il mio abito allentarsi; chiusi un attimo gli occhi, presi un respiro profondo e mi imposi di continuare a suonare.
La melodia, adesso, aveva assunto toni più morbidi, ma non languidi, bensì quasi maliziosi e appena frizzanti, come l'atmosfera che si respirava nella stanza.
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