Quella meravigliosa danza d'amore ci unì in modo completo, unico e meraviglioso.
Ancora e ancora, l'uno tra le braccia dell'altra, in una foga completa, assoluta, unica.
I nostri sguardi diventarono uno, i nostri cuori battevano all'unisono.
Era meraviglioso, stupendo, incredibile.
Un'unione spettacolare, unica.
Ci amammo per ore, insaziabili l'uno dell'altra, famelici nel volerci.
Il mio cavaliere, il mio signore, il mio amore.
Quanto lo amavo, quanto lo volevo, quanto lo desideravo.
Quanto riuscì a farmi gridare, godere, quanto mi amò, quanto mi fece sua.
Mi sentivo la donna più fortunata del mondo ad avere l'amore del primo fra tutti i cavalieri, dell'amante più passionale ed incredibile dell'uomo più meraviglioso e unico che avessi mai incontrato.
Mi sentivo sua, oltre ogni limite o barriera.
Sua, mentre gridavo il mio piacere.
Sua, mentre mi specchiavo nei suoi occhi appassionati.
Sua, mentre cadevo su quel letto, soddisfatta e appagata nella calda luce dell'alba.
Sua, mentre mi stringevo a lui, felice come mai nessuna era stata.
"Ti amo..." sussurrai dolcemente, rintanandomi tra le sue braccia, nella calda luce del giorno che muore.
"Ti amo da morire..." cercando i suoi occhi, mentre il cuore ripercorreva quei momenti di pura passione, di felicità assoluta, di amore puro.
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