Non avevo mai visto un uomo così bello prima, e non mi stancavo mai di guardarlo.
Era la cosa più bella che avessi mai visto, la creatura più soave, l'essere umano più incredibile.
Lo adoravo, lo amavo, senza nessun limite, senza nessun controllo.
Adoravo sentirmi solo donna, e sua, adoravo liberare quel corpo meraviglioso che mi sembrava sempre fosse troppo bello per stare coperto.
Anche se mi piaceva da morire quella cosa che era solo per me, che solo io potevo vederlo.
Lo spogliai con devozione e amore, senza stare a pensare al rango.
Non ero una regina, ma solo un'amante.
La camicia, la cintura, i pantaloni.
E poi gli stivali, che per togliere mi ritrovai in ginocchio.
Nemmeno ci badai, a dire il vero, per una volta il mio gesto era senza malizia.
Alzai gli occhi a guardarlo, con un sorrisetto divertito e malizioso.
Allora mi accorsi che quella posizione poteva essere compromettente, e dovetti ammettere che la cosa era intrigante.
Il mio sguardo nel suo, e quella voglia di giocare, di farlo impazzire di desiderio.
Ero inginocchiata e china, a terra, con gli occhi a cercare i suoi.
Occhi vispi, maliziosi, intensi.
Allora mi alzai appena, alzai il viso e il collo, stuzzicando con la lingua la sua virilità che non poteva sfuggirmi.
Un attimo, un gioco, un tormento, mentre un ginocchio si alzava.
Ma poi all'improvviso, lo intrappolai tra le mie labbra.
Un momento solo, forte e intenso, per poi alzarmi e lasciarlo lì.
"Solo perché sei incredibilmente bello..." adagiandomi sul letto in modo che mi vedesse anche riflessa sullo specchio "E buono..." con sguardo eccitato.
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