Quelle parole, così intense, forti, capaci di accendermi, di infuocarmi.
Lo strinsi a me, e lo baciai ancora e ancora.
Aveva visto la parte peggiore di me, quella che si nutriva dell'adrenalina e dell'energia del combattimento, quella che non conosceva pietà o rinuncia.
Ed era lì, con me.
Con me in quel posto remoto del mondo, così lontano dallo sfarzo della mia corte, in quella missione che aspettavo da una vita intera.
Con me, contro il mondo intero, che ormai era lui il mio intero mondo.
Lo baciai e lo strinsi come se quel momento non dovesse finire mai.
Come se per noi ci fosse un'unica notte, immensa ed eterna, e fosse nostra.
Intorno a noi la brughiera era cupa e spettrale, sembrava un teatro strano per quel momento di passione divampato dal nulla.
Le sue labbra morbide, il suo respiro che si fondeva col mio.
Oh, quanto lo amavo.
Quanto amavo tutto quello, la passione e l'impeto che mi scatenava.
Più il tempo passava, più era.. di più.
Non sapevo come altro spiegare la crescita di quel sentimento sempre più forte che mi legava al mio meraviglioso cavaliere.
Eravamo davvero i protagonisti dei miei giochi di ragazzina.
O forse no, eravamo meglio, infinitamente meglio.
Perché non erano sogni, né giochi che stringevo tra le braccia.
Ma un uomo, un uomo stupendo, eroico e romantico, appassionato e dolce, intrepido e tenero, che non avrei mai ringraziato abbastanza di aver incontrato.
"Mmmh" gemetti sulle sue labbra "Così mi fai morire.." con voce calda e sensuale.
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