Ricambiai il sorriso, che sembrava si fosse abituato ad essere presente sul mio viso e mi preparai a seguirlo.
Però ancora una volta il bambino mi parlò.
Chiedeva aiuto, come tutti gli altri.
Ma stavolta ero io a non poter ascoltare.
Non con una nuova vita ad aspettarmi là fuori.
Per tutta risposta, infatti, seguii il dottore fuori da lì e non mi sembrò vero.
Non mi sembrò vero sentire il calore del Sole sulla pelle e sul viso mentre tenevo gli occhi chiusi, la leggera brezza che mi soffiava fra i capelli, il via vai della città che scorreva al di là di quell'ultimo ostacolo, il cancello, che si stagliava davanti a noi con la sua imponenza, ma non ci avrebbe fermati, se questo era il suo intento.