Sì, quello non è un merlo comune...
Continuavo a vederlo nella sua mente, come una presenza fissa, oscura, che non lo abbandonava mai.
La faccenda cominciava ad incuriosirmi, e sempre di più mi sarebbe piaciuto poter sottoporre il capo alla terapia, anche se qualcosa mi diceva che non avrebbe mai permesso a nessuno di scorgere nella sua mente.
Tutto di lui mi faceva pensare a questo, dunque sicuramente non avrebbe mai accettato una seduta con me, ed era un vero peccato.
Magari avrei tentato lo stesso, ma in realtà volevo il mio lavoro, perderlo per un'assurda curiosità sarebbe stato inutile.
La mente umana mi affascinava da sempre e ciò che vedevo nella sua mi spingeva a domandarmi cos'altro ci fosse oltre quell'apparenza che mostrava al mondo.
Il viaggio fu silenzioso, e arrivammo all'agenzia.
Chissà se ora avremmo iniziato a lavorare.
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