Dimmi, dottore, è questa la felicità? Perché se è questa, io credo di averla trovata, nel tuo sapore, nelle tue labbra, nelle tue braccia che mi stringono, nelle tue mani che mi toccano
Ma quelle labbra, quelle braccia e quelle mani, improvvisamente, mi abbandonarono, levando quell'ancora che fin'ora mi aveva salvata dall'essere travolta dal mare in tempesta.
Lo guardai alzarsi e allontanarsi, mentre mi chiedeva in tutta disarmante tranquillità se volessi un caffè.
No, dottore, sarebbe meglio una doccia fredda
"Non dovevi o non volevi?" gli chiesi, guardandolo negli occhi sfidando la penombra e mormorando con la voce che stentava ad uscire, piccola io al centro del letto, mentre lui alto si ergeva davanti a me.

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