Alla fine si presentò Guisgard, e io lo guardai attentamente, in quella penombra.
Vedevo l'azzurro dei suoi occhi, che brillavano, e mi chiesi che espressione avessero.
La solita, no?
Lo guardo, intensamente, tutto.
Quella frase così sbrigativa mi fece ridere appena, e mi tirai su a sedere, appena avvolta nel lenzuolo, che mi copriva a stento il seno.
"Se tornare dall'oltretomba significa diventare degli automi come te, e perdersi tutto il bello della vita... non è che mi hai fatto un favore, sai?" divertita, maliziosa.
"Allora che vuoi da me?" guardandolo intensamente, uno sguardo che voleva penetrare nei suoi pensieri, scrutarli e farli miei.
"Sai mi domando perchè ti sia preso la briga di spogliarmi..." con voce sensuale, e gli occhi famelici nei suoi.
Oh andiamo, bellezza, i tuoi pensieri....
Il mio sguardo scavava nel suo, attentamente, intensamente.
Il mio dono scrutava i suoi pensieri, oltre il suo sguardo.
Cosa nascondeva quell'azzurro incapace di provare emozioni?
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