Disattivato
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Incredibile, parla!
Risi piano alle sue parole, fortemente divertita.
"Vuoi uccidermi? Fallo, avanti..." guardandolo con aria di sfida "La mia missione era uccidere te, ho fallito, e di conseguenza sono morta comunque, quindi non vedo perché dovrei aiutarti...".
Quelle parole su di me mi eccitarono ancora di più, anche se sapevo che erano solo provocazioni, che non li pensava davvero.
Chissà perchè non riuscivo ad accedere ai suoi pensieri.
Ma un sorrisetto divertito mi si dipinse sul volto a quelle parole su corpo, l'anima e Uaarania.
"Hai ragione, io non sono come loro, sono Ishtar, dopotutto una dea guerriera orientale, una dea dell'amore tra l'altro..." con la voce sensuale.
"Sedurti? Beh, diciamo che mi sono chiesta più di una volta come siano i tuoi occhi eccitati, folli, fuori controllo, preda del piacere più intenso, come vibrerebbe la tua voce così impostata nei momenti più accesi di una notte proibita...." senza mai lasciare l'azzurro così intenso che mi fissava.
"Ma tanto non ti faccio nessun effetto, dico bene?" vagamente imbronciata, un finto broncio che diceva tutt'altro.
La mia mente da psicologa stava analizzando il tutto, ma in quel momento mi sentivo solo una donna, una donna determinata e calda, che non si era mai sentita così tanto attratta da qualcuno.
Allora in silenzio, mentre per l'ennesima volta cercavo di penetrare nei suoi pensieri, tirai il lenzuolo e me lo legai in qualche modo attorno al corpo.
Potevo non farlo certo, ma se una donna deve spogliarsi per sedurre un uomo, beh, ha fallito miseramente, e io di certo non mi sarei mai abbassata a tanto.
Il gioco di seduzione è altro, è molto più intenso e raffinato di un banale sfoggio di carne.
"Ma ti dirò una cosa..." gattonando sensuale verso di lui, col lenzuolo addosso a coprire in qualche modo le parti più intime del mio corpo, movimenti sensuali, eleganti, mentre mi avvicinavo a lui sempre di più.
"Se davvero ti eccito, se senti il sangue ribollirti il nelle vene al solo guardarmi, se mi bloccheresti su questo letto fino a farmi gridare di piacere.." ripetei, mentre quelle parole mi accendevano ancora di più.
"Non mi prenderò solo il tuo corpo, ma reclamerò la tua anima, il tuo cuore e ci scaccerò ogni fantasma che tu credi lo infesti, come non puoi nemmeno immaginare...".
Cominciai poi ad indietreggiare appena, senza lasciare mai i suoi occhi.
"Scommettiamo?" con aria di maliziosa sfida "Dopotutto che hai da perdere? Se ho ragione ti aspetta la Gioia se ho torto... mi ucciderai.." guardandolo negli occhi.
Allora, di nuovo, provai ad entrare nei suoi pensieri e cercare cosa stesse pensando su di me, adesso.
Perché se io sentivo tutto quello, se io ero investita da quel fuoco unico, intenso e implacabile, doveva esserlo anche lui.
La mia espressione era lievemente diversa, una sfumatura che forse lui non colse, ma che voleva dire molte cose.
Avevo aspettato quel momento tutta la vita.
Lui si sbagliava, io credevo nell'anima e credevo nell'amore.
E l'amore è anche questo, riconoscersi nell'ultimo modo in cui avresti creduto possibile, riconoscersi anche se credi di amare un altro, anche se credi di odiarlo.
L'amore ti investe all'improvviso, e travolge tutto, passato, presente, futuro.
No, non credevo sarebbe andata così, non credevo che questo momento sarebbe arrivato ora, con un nemico, che nemmeno mi vedeva.
Eppure non lo rendeva meno bello, speciale, unico.
Fosse anche durato solo un istante, valeva la pena vivere e morire per un istante così.
Ultima modifica di Clio : 11-08-2017 alle ore 21.17.14.
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