Lo guardavo, e più lo guardavo più riuscivo a penetrare nei suoi pensieri.
Erano pensieri caldi, eccitanti, pieni di fantasie che mi facevano ribollire il sangue nelle vene, aumentare la temperatura corporea.
Oh sì...
Eppure era refrattario a tutto quello, si nascondeva dietro un coltre, un muro attorno al suo cuore.
Ma quello che provavo in quel momento non si sarebbe certo arrestato davanti a un muro di quel genere, perchè io ormai sapevo quanto fosse effimero.
Sì, effimero perchè tutto quello che c'era in quella stanza era vero, reale, unico.
Qualcosa di atavico e primordiale, la mia anima aveva riconosciuto la sua, e per quanto la sua fosse nascosta e cieca da quel castello mentale, sapevo che se fosse stata libera, avrebbe riconosciuto la mia.
Poi quelle parole, mi rubarono una risatina sommessa, leggera.
"Sono la migliore..." ridendo piano, mentre scuotevo leggermente la testa.
Allora, con movimenti lenti, eleganti e sensuali, mi alzo dal letto, avvolta dal lenzuolo, e lo raggiungo.
Mi avvicino a lui, gustandomi tutte quelle fantasie eccitanti e proibite che gli attraversavano la mente.
Un passo, un altro, un altro ancora.
Non sono minacciosa, non sono un guerriero ora, sono solo una donna, eccitata e determinata.
"No.." sussurro piano, con voce sensuale, una volta arrivata a pochi centimetri da lui "Sei tu che mi fai perdere il controllo.." perdendomi nel suo sguardo "E non ho alcuna idea del perchè ma... è così, quello che mi scuote ora, mentre mi guardi e immagini quelle cosa, beh... è la cosa più forte e intensa che io abbia mai provato prima..." con lo stesso tono sensuale, mentre la mia mano sfiora dolcemente il suo braccio "Come se appartenessi a te, al di là di ogni logica, di ogni senso, di ogni elemento umano... come se non fossi vissuta che per questo momento..." con il cuore che batteva fortissimo.
Allora presi delicatamente la sua mano con la pistola, e la portai contro il mio petto, tenendo le sue mani tra le mie, con il mio viso vicinissimo al suo.
"Baciami..." sussurro, con le labbra che quasi sfiorano le sue, e lo sguardo ormai perso nell'azzurro dei suoi occhi.
Mi avvicino ancora e sento il freddo della pistola sulla mia pelle.
"E se non provi niente, allora spara...." guardandolo intensamente "Non posso immaginare modo migliore per morire...".
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