L'Inferno.
Ecco cos'era.
Era orribile.
Membra cadenti, che brandevano coltelli, ascie, spade.
Con forza e grazia innaturali per la loro marcia costituzione.
Eldred, come tutti, osservò con orrore o ribrezzo o disgusto o rabbia o qualsiasi sentimento, nessuno e tutti assieme, di questi, il temibile spettacolo davanti a loro.
Non morti. Guerrieri non morti.
Eldred ne aveva combattuti di avversari, ma erano tutti vivi almeno!
Un attimo di contemplazione per quello spettacolo quanto riprovevole quanto meraviglioso e onirico.
Poi si rese conto che i nuovi arrivati (o meglio gli appena tornati) volevano la carne e la pelle e la vita di lui e della sua compagna.
Quello che doveva essere un fante, con la divisa ornata e a stemmi squarciata e lorda di sangue raggrumato e dagli occhi vitrei, di cui uno penzolante, gli brandiva un'accetta contro.
Se non avesse avuto la prontezza di riflessi di sempre, Eldred sarebbe rimasto mutilato o peggio... sarebbe morto.
D'istinto, sferrò un calcio al suo orribile opponente e sguainò l'ascia.
Pronto... ma un velo di paura rimase negli occhi azzurri dello Jorgänsen.
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