Senti i loro mormorii, e li capivo, eccome se lo capivo.
Io lo avrei legato a una colonna e pestato finché non fosse diventato irriconoscibile.
Lo avrei tenuto lontano dai guerrieri, da me, dal mio cuore martoriato.
Perché lui era così, sapeva portarti alla felicità più assoluta, è in un attimo farti sprofondare nel baratro più buio, se solo ti toglieva per un secondo il sostegno della sua mano.
Eppure... oh, eppure ne valeva la pena, eppure quei momenti erano così unici da farti supplicare di averne ancora, e ancora, di sentire ancora su di te quello sguardo che ti faceva sentire al centro dell'universo.
E poco importa se di tanto in tanto dovevo scendere negli inferi per arrivare in paradiso, era un po' come prendere la rincorsa.
Era una droga, una meravigliosa droga di cui non riuscivo a fare a meno, di cui volevo sempre di più, capace di farti dimenticare ogni cosa, di essere totalizzante.
Ed era meraviglioso.
Già, ma ora il mio cuore era distrutto, ferito, lacerato, e dovevo stargli lontana.
Ma Solaria era più importante, Solaria era l'unica cosa che contava.
Dovevamo vincere, vincere su quei maledetti dell'Ateismo.
"Non lo so, sarà ad allenarsi, voglio sperare..." scuotendo la testa "Io meno lo vedo meglio sto.." sussurro piano.
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