Diahnne sotto le poderose ed infaticabili spinte di Castel sussultava, gemeva, godeva.
Quell'uomo sembrava una furia di passione, animato da un'indole indomabile e continuava a penetrare e a domare la ragazza con una foga non comune.
Era fra le gambe di lei e la riempiva tutta, più è più volte, facendola sussultare e sbattendola contro il sedile dell'auto che cigolava continuamente.
"Non ho bisogno delle ali" disse Castel gemendo e col respiro rotto per quelle vigorose spinte "per farti volare..." tenendola bloccata a sé con una mano sul fianco ed un'altra tra il collo e la spalla di lei.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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