Eccolo lì, in quel pertugio.
Eccolo lì il mio amore, ferito e stanco, ma vittorioso.
Mi si strinse il cuore, gli porsi la mano, gli offrii il mio braccio, il mio sostegno.
Anche lui aveva la sua gamba ferita, ma riuscii a portarlo fuori di lì.
"Dovevi solo provarci a morire, ti venivo a prendere all'inferno.." con gli occhi lucidi e innamorato.
Guardai ciò che restava dell'aeroscafo di Justin e sorrisi.
"Sì, finalmente... sei stato grande amore..." guardandolo felice.
Lo ero, ero felice come non mai di aver visto il mio eroe, il mio amore trionfare sul mio nemico.
Oh, ma mai quanto durante quel bacio.
Quel bacio così intenso e folle che reclamò dalle mie labbra.
Un bacio meraviglioso, a cui mi abbandonai con tutta me stessa.
Lo strinsi a me, ferito e "mezzo morto" com'era, lo strinsi con tutta la forza che avevo percorrendo con le mie mani tutto il suo corpo, stringendolo, sentendolo.
Le mie labbra volevano e cercavano le sue che, bramose, si insinuavano tra le mie in quel gioco d'amore che tanto stonava con quello scenario di guerra.
Ma non mi importava, non mi importava di nulla, se non di quelle labbra che mi assaporavano, di quella lingua che cercava la mia, la trovava, la faceva sua.
Lo adoravo, lo amavo, disperatamente, con tutta me stessa, con tutto il mio cuore e l'anima.
E non mi fregava se il mondo intero stava guardando: quello era il mio amore e non avrei mai cercato di nasconderlo.
Solaria, i guerrieri, redemptio... ora tutto mi sembrava lontano ed inutile.
Esistevamo solo noi, noi soli contro il mondo.
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