Discussione: Redemptio
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Vecchio 10-10-2017, 01.13.17   #1562
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Ancora un passo, Clio...
Erano ore che mi ripetevo la stessa cosa.
Un passo, solo un altro passo...
Ancora non credevo di esserci riuscita, cinque anni a progettare, sognare, immaginare quel momento.
Cinque anni in prigione sono tanti, ma venti lo sono molto di più.
Cinque anni in mezzo a sole donne che riescono a farti sembrare l'isolamento qualcosa di auspicabile, in una giornata buona.
No, io non avrei più fatto quella vita.
Nessuna mi credeva quando dicevo di voler scappare, nessuna aveva mai avuto il fegato di farlo.
Ma io non mi ero mai arresa, non mi ero mai rassegnata a dover passare la mia vita tra quelle quattro mura maleodoranti.
Amavo la vita, la bellezza, il sole, lo splendore delle stelle.
Privarmi di tutto ciò che mi faceva sentire viva voleva dire uccidermi, e allora tanto valeva farla finita.
Ma prima di perdere la speranza, valeva la pena tentare, valeva sempre la pena tentare.
Anche perchè il dettaglio che tutti non smettevano mai di trascurare era che io non avevo ucciso proprio nessuno.
Sì, tutti i carcerati dicono di essere innocenti, ma io lo sono davvero anche se nessuno mi aveva mai creduto.
Le prove erano così schiaccianti che avrei potuto accusarmi da sola, e la cosa mi puzzava già.
Ho passato ogni giorno, negli ultimi 1847 giorni, a cercare di capire che cosa fosse successo quella notte, a chiedermi chi potesse avere interesse a mandarmi dietro le sbarre.
Chi aveva pensato di portarsi via la mia vita.
Perché la verità è che la Clio di un tempo non esisteva più ormai, la Clio di prima, quella che non avrebbe mai pensato di mettere in discussione la sua libertà, quella ragazza è morta ormai da 1847 giorni.
Riposi in pace, ma io so che non è così...
La sento dentro di me che si ribella, che scalpita, scalcia, si dispera.
La vedo martoriata dalle percosse, vedo il suo sguardo pulito indurirsi, vedo i segni della prigionia comparire piano sul suo corpo e farsi strada nella sua mente.
Alla fine, vedo me.
La Clio di ora, quella che ce l'ha fatta, quella che è sopravvissuta, quella che ora sta scappando come un animale braccato dal cacciatore nella foresta.
Non so nemmeno se qualcuno sia alle mie calcagna, non so se siano vicini o lontani, ma io continuo a correre, ancora e ancora.
Un altro passo, Clio...
Sento le gambe cedermi, sento il cuore che scoppia, sento il respiro che arranca.
Ancora un passo, Clio, ancora un passo..
Ma non mollo, non mollo, continuo a camminare spinta da quell'istinto di conservazione che credevo ormai di aver perduto per sempre.
La vita, la libertà, la luna e le stelle, il mare, il sole, il frenetico scorrere della città, sono lì che mi aspettano.
Sono lì, devo solo fare un altro passo, anche se sono sfinita.
Un altro passo, Clio...
Le gambe si muovono rapide una davanti all'altra, ancora e ancora.
Finchè non vedo una strada infondo alla via, una strada, delle macchine.
Da quanto non vedevo una macchina? Eppure non sembravano poi tanto diverse, ma non mi importava in quel momento, non mi importava nulla che non fosse la mia corsa verso la libertà.

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