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Tutto scorreva lontano e distante, come un film in bianco e nero.
Ci divisero, e qualcuno si mise a protestare.
Per tutta risposta si beccò una scarica di mitra.
Tipico...
Prova a ribattere l'ordine di una guardia, o questionare per qualcosa, vedi quante botte ti prendi, pensavo.
La cosa che mi lasciava più perplessa era il fatto che la metà di noi, accompagnatori esclusi, fossero campioni di arti marziali, i migliori al mondo.
Eppure davanti a un'arma da fuoco, o meglio a molte armi da fuoco, eravamo poco più che bambini impotenti.
Non mi erano mai piaciute le armi da fuoco, mi ricordavano quelle che mi avevano puntato contro al mio arresto, mi ricordavano quella che vedevo ogni giorno.
Non più...
La cosa che però attirò maggiormente la mia attenzione fu l'intervento di un bel tipo dagli occhi azzurri che probabilmente aveva deciso di fare l'eroe.
Lo osservai attentamente, uno sguardo che lo attraversò tutto.
Era da tantissimo tempo che non mi soffermavo così su un bel viso, su uno sguardo, o su altro... probabilmente non era la cosa principe su cui concentrarsi in quel momento, ma avevo capito ormai che la mia mente aveva un modo tutto suo di reagire.
Chissà che aveva intenzione di fare... pensai, con un sorrisetto divertito.
Ah se c'era da menare le mani non mi sarei certo tirata indietro.
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