“No grazie, goditi pure il viaggio...” sorrisi a Musashi.
Lasciai così la sala da pranzo e me ne andai sul ponte.
Camminavo, guardando il mare davanti a me, in silenzio.
E se avessi preso una nave?
Si, la prima nave nel porto... una a caso, partire e andare ovunque mi portasse la corrente, per ricominciare.
Ricominciare una nuova vita lontano da lì.
Dopotutto non avevo niente, nessun legame, nessun motivo, niente di niente.
Ero solo un fantasma, il fantasma di ciò che ero stata, e che ora non ero più.
Chissà cosa c’era per me oltre il mare, chissà se avrei trovato qualcuno o qualcosa per cui valeva la pena vivere.
Chissà se mi sarei emozionata di nuovo, se avrei potuto innamorarmi, dimenticare, ricominciare.
Ero lì, sul ponte di quella nave fatta solo di menzogne, a godermi la brezza sul viso, tra i capelli, a scrutare le onde che si muovevano, placide e calme.
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