Discussione: Accadde quel giorno
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Vecchio 28-11-2017, 00.48.15   #226
Lady Gwen
Cittadino di Camelot
 
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Lady Gwen ha un'aura spettacolareLady Gwen ha un'aura spettacolare
Mi piacque quell'abbraccio.
Era confortante, liberatorio, consolante e lui lo ricambiò allo stesso modo.
E non seppi perchè, ma improvvisamente mi tornò un ricordo alla memoria.

Oggi il locale non era stato molto affollato.
C'erano sì e no tre tavoli occupati.
Oltre il suo.
Il suo era occupato, come sempre.
Era già il terzo giovedì di fila che veniva qui, sedendosi nello stesso posto, un po' isolato dagli altri.
Avevo avuto un po' modo di osservarlo, notando che sembrava timido, introverso.
Le altre due volte, aveva ordinato una tazza di caffellatte; oggi non aveva ancora chiesto nulla, ma non potevo certo spuntare là con una tazza senza sapere cosa volesse.
Alzò un attimo lo sguardo, il quale incrociò il mio.
Abbozzai un timido sorriso, ma lui guardò subito altrove.
Allora uscii da dietro il bancone e lo raggiunsi.
"Vuoi ordinare qualcosa?"
Sussultò appena sentendomi parlare e mi guardò.
Lo vidi indeciso, su cosa fare, su cosa dire.
Poi abbassò lo sguardo.
Che strano tipo...
"Beh, ehm... Ripasso tra un po', così puoi decidere..." mi voltai per andarmene.
"Mi chiedevo..." sentii la sua voce e mi girai di nuovo "Se... Se ti andava di prendere qualcosa anche tu... Cenare con me... Insieme, insomma..." il suo essere impacciato mi fece tenerezza.
Sorrisi.
"Due bistecche, allora."
Tornai dopo un po' con due piatti, in cui campeggiavano due grandi bistecche, ottime per esperienza personale e mi sedetti di fronte a lui, mentre iniziavamo a mangiare.
Non era il posto più romantico del mondo, ma si poteva fare.
E poi, oggi c'era pochissima gente, potevo concedermi una pausa, soprattutto ora, che non mancava molto alla chiusura.
"È... È molto buona..."
"Oh, grazie" sorridendogli.
"Grazie, Elv" corresse lui, aggiungendo quello che doveva essere il suo nome, con il primo accenno di sorriso che vedevo sul suo volto.
"Grazie, Elv" ripetei allora, divertita, prendendo un boccone di carne.
"Di niente..." la sua risposta rimase in aria, sospesa ed io mi riscossi.
"Gwen, mi chiamo Gwen" e lui annuì.
Mi accorsi dei suoi occhi, erano neri e bellissimi, brillavano quasi, dettaglio che si aggiungeva ai capelli corvini che gli incorniciavano il volto e al suo sorriso.
Così, continuammo la nostra cena e, con un po' di impaccio, la nostra chiacchierata.



Forse perchè per la prima volta in un anno sentivo che da qualche parte c'era ancora il ragazzo tenero, timido e impacciato che avevo conosciuto.
Ma ora, non c'era tempo per i ricordi.
"Sì... Credo siano stati loro, quando lo hanno attaccato..." mormorai, senza sciogliermi da quell'abbraccio, anzi stringendolo di più, vedendo la sua espressione ancora scossa.

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