Intanto in quella capanna, nel cuore della foresta, Hastatus, Dunmer e Ammone erano ospiti del vecchio frate.
Questi, sollecitato da Hastatus, cominciò a raccontare.
"Giungemmo in questo triste luogo diversi anni fa. Eravamo una compagnia di frati evangelizzatori, decisi a seguire le orme di San Colombano e convertire la gente di queste terre."
Gettò altra legna sul fuoco e continuò:
"Ma, quattro anni fa, cominciarono ad accadere misteriosi eventi. Qualcuno iniziò ad uccidere i monaci ed i frati di queste terre. Il mio convento fu incendiato, i miei fratelli massacrati ed io venni a rinchiudermi in quest'eremo."
"Chi osò fare tanto?" Intervenne Ammone. "Chi è tanto folle da non temere di nuocere ai consacrati del Signore?"
Il frate lo guardò.
"Gli stessi" rispose "che ogni nuova Luna rapiscono fanciulle vergini, facendole sparire nel buio di questa foresta..."
"Parlate frate!" gli intimò Ammone "Diteci chi è il nostro nemico. Voglio sapere nelle mani di chi si trovano il mio compagno e Llamrei!"
"La gente di qui" rispose il frate "da la colpa di tutto a mitologiche creature, frutto del folklore bretone. Ma in realtà i veri colpevoli sono gli adepti di una folle e sacrilega setta ereticale...i figli di Anherd!"
"I figli di Anherd?" Ripetè Ammone.
"Si" rispose il frate "sono adoratori di una malvagia divinità nordica, Anherd, signore della notte e degli istinti. I loro pagani ed oscuri riti sono volti ad invocare la fine del nostro mondo e del nostro credo. E temo che non si fermeranno fino a quando non ci saranno riusciti."
"In passato" esclamò Ammone "ho già combattuto contro eretici di ogni dove. Non saranno certo questi ad impaurirmi!"
"Non sono soli, purtroppo" disse il frate "con loro hanno una potente milizia armata, i Cavalieri di Anherd. Chiunque si oppone alla setta, dovrà vedersela contro questi feroci cavalieri..."