Arrivarono al cospetto di Gutalax che atteggiandosi come la parodia di un dittatore restava a guardarli con i suoi occhi freddi.
Icarius ricambiava il suo sguardo, tenendo Clio stretta a lui.
Era un modo per farla sentire protetta.
“Già, la privacy...” disse alla ragazza “... dubito sappiano cosa farsene loro...” sarcastico.
“P-r-e-g-o, s-i-g-n-o-r I-c-a-r-i-u-s?” Chiese il robot.
“Nulla, parlavo alla dottoressa.” Lui.
“P-r-o-p-r-i-o d-i l-e-i a-v-e-v-a-m-o b-i-s-o-g-n-o, d-o-t-t-o-r-e-s-s-a.” Gutalax a Clio, per poi mostrarle un disegno. “L-h-o d-i-s-e-g-n-a-t-o d-o-p-o a-v-e-r s-o-g-n-a-t-o.”