Fui accompagnata in un'altra stanza. Profumo di incenso, petali di rose, bicchieri di cristallo, vino dolce e frutta a volontà. Vi era il ben di Dio in quella stanza. La finestra era semi chiusa e guardava il giardino sottostante. "Un piccolo salto..solo un salto ad occhi chiusi e cado sul morbido" mi dissi per convincermi che quella era la via di fuga.
Vidi quell'uomo dal volto di giada. Vidi il suo sguardo malizioso appoggiarsi su di me.
Mi avvicinai a lui molto lentamente. Appoggiai la mia guancia sulla gelida giada. Con una mano accarezzavo il braccio dell'uomo e con l'altra presi la forcina d'osso tra i miei capelli.
Con un gesto fulmineo conficcai la forcina sul suo braccio!
Vidi l'uomo urlare. Io non aspettai un secondo di più, spalancai la finestra e mi lanciai giu dal balcone! Caduta, mi rialzai e iniziai a correre più velocemente possibile! Raggiunsi un bosco. Mi addentrai. Correvo senza sentire fatica. Pensavo a Guisgard. Piangevo per aver abbandonato il mio compagno di ventura. Mi dicevo che dovevo cercare aiuto per tornare ad aiutarlo e questa era la mia unica consolazione e unica forza per continuare a correre e a fuggire da quel posto.
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