I due avventurieri guardarono a lungo la dea.
I suoi modi, i suoi sguardi, le sue parole ed il tono caldo e provocante erano irresistibili per i due uomini.
Lei guardò nelle loro menti e scoprì pensieri ancora più audaci, caldi, proibiti.
Vide così che Capitan Fiore fantasticava forte di metterla contro il tavolo, piegandola in avanti, con lui alle sue spalle che la penetrava con vigore, forza, impeto e passione sfrenata.
Tanta era la sua eccitazione che tutta la tavola sussultava, con bottiglie e bicchieri che versavano il loro contenuto sulla tovaglia.
Le fantasie di Taddeon la vedevano invece tutta nuda sulla tavola, fatta eccezione per i sandali d'oro a tacco alto, con lui che giocava sul suo corpo con le labbra e con la lingua.
Ovunque e più volte.
“Non attendo altro che essere messo alla prova, altezza...” disse Capitan Fiore a Clio, fissandola eccitato.
“Il castello” disse il vecchio ad Altea “è sempre stato usato dal governatore come luogo di vacanza.”
Tornò la giovane servitrice con un vassoio.
“Serve altro, marchesa?” Gentilmente ad Altea.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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