Llamrei intanto era con quei mercanti.
Questi le avevano dato delle pelli per ripararsi dal freddo della notte, visto le leggere e sottili sete che avvolgevano il suo corpo e le avevano offerto qualcosa da mangiare e da bere.
Lei aveva così raccontato ogni cosa a quegli uomini, fino alla sua fuga dal palazzo degli eretici.
"Non dovremmo immischiarci in queste storie" disse uno di loro "siamo dei mercanti, non dei cavalieri."
"Si, ma sappiamo usare le armi! E non possiamo lasciare questa donna ed il suo amico nei guai!" Rispose un altro dei presenti.
E così ognuno diceva la sua.
"Un momento" intervenne il capo del gruppo "siamo mercanti, non soldati, è vero. Ma siamo anche dei cristiani. E non possiamo negare al prossimo il nostro aiuto."
Poi, rivolgendosi ad Llamrei, aggiunse:
"Mia signora, non siamo dei vigliacchi, ma neanche degli stolti. Attaccare da soli il palazzo di quegli uomini sarebbe una follia. Ma possiamo condurvi nel vostro reame. Li potrete raccontare ogni cosa ai vostri compagni e tentare di liberare il vostro amico."
E proprio in quel momento, da Oriente, l'alba iniziava a diramare i suoi rosei raggi, dissipando l'oscurità che avvolgeva la foresta di Brocelandia.