Kyra restò inginocchiata davanti a Clio.
La dea era fra i due condottieri.
Tutti e tre erano nudi e lei si concedeva la lussuriosa libertà di tenere quei due uomini fermi attraverso i loro sessi, strappando loro lunghi gemiti di piacere.
Poteva leggere i loro lussuriosi pensieri, in cui i due maschi abusavano di lei con irrefrenabile e brutale passione, strappandole grida di profondo piacere.
Nei desideri dei due condottieri quella sala era diventata un'alcova di sfrenata lussuria, dove più e più volte la loro mascolina cupidigia si fondeva con la divina e peccaminosa bellezza della dea.
La stessa Kyra si accese di insopportabile desiderio nel vedere quei tre corpi nudi, che si accarezzavano reciprocamente.
“Mia dea...” disse il generalissimo con la voce poco schiarita a causa dell'eccitazione “... la IV Luna di Sugor non invia più segnali... temiamo sia stata definitivamente invasa... le nostre scienziate inoltre prevedono che a breve, se non subito, la misteriosa invasione potrebbe riguardare anche Brazzen...”
Elv prese posto davanti al timone, occupandosi così personalmente della rotta intrapresa dalla Dorian Gray.
“Beh...” disse lui guardando Gwen seduta accanto a lui “... avrei almeno quattro o cinque risposte giuste a questa tua domanda... una pratica, una esistenziale, una romantica, una drammatica ed una da tenere da parte in caso di monumentale bevuta di rum.” Ridendo.
“Agli schiavi è buona regola dargli sempre del tu...” disse lui ad Altea, continuando a pulire i vari pezzi dell'argenteria “... quando come me si vive vagabondando e alla giornata è più che normale sapersela cavare in varie cose...” alzò lo sguardo limpido verso di lei “... le donne? Madama è curiosa di conoscere come un ex galeotto divenuto schiavo se la cavi in fatto di donne? Conosco schiavi che sono stati frustati a sangue solo per aver guardato le proprie padrone... io odiare voi? Non vi conosco abbastanza per farlo, madama.”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|