Il fatto che loro fossero lì, accanto a me, mi faceva dimenticare ogni cosa.
La guerra, la distruzione, il pianeta in fiamme, la voglia di vendetta, tutto veniva oscurato da quegli occhi azzurri limpidi che mi guardavano carichi di desiderio e devozione.
Seduta in mezzo a loro mi sentivo in pace, come se non potessi desiderare di meglio al mondo.
No..in realtà potevo desiderare di meglio, che non ci fosse una guerra a mettersi tra me e la felicità più completa.
Ero lì, con le gambe appoggiate su quelle di Capitan Fiore e il corpo retto dal petto di Don Taddeo.
Muovevo piano le gambe, scoperte in parte da quel velo così sottile della gonna, come a voler accarezzare le gambe del pirata, mentre portavo una mano dietro di me, a cercare il collo di Taddeo e accarezzarlo dolcemente, senza voltarmi verso di lui.
Restai per un momento persa in quella pace, e mi concessi il meraviglioso lusso di ascoltare i loro pensieri.
Volevo conoscerli tutti, anche quelli più oscuri, intensi, forti.
Quelli che non ammettevano nemmeno con loro stessi, quelli che solo io avrei potuto scovare nel loro animo.
Ogni loro pensiero mi apparteneva, e io non ero mai stanca di conoscerli, percepirli, farli mischiare coi miei.
Ascoltai poi anche le loro parole, e annuii.
Con la mano libera suonai un campanello e dissi all'ancella.
"Portatemi qui il pilota, subito!" tuonai, senza smettere di accarezzare i miei due condottieri, seduta in messo a loro, incoraggiandoli a fare lo stesso.
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