Nel frattempo Dunmer era sceso in profonda meditazione.
Non mangiava, non beveva ma tuttavia non deperiva. Era come assente dalla realtà, continuamente immerso nei suoi pensieri, intaccabili da tutti gli insulti e le derisioni dei soldati lì fuori.
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"E cavalco via fra terre che roride e stanche ora piangon con me"
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