Altea entrò nell'esotico emporio, così pieno di monili particolari, eccentrici, originali.
Vi era di tutto.
Tutto ciò che una nave poteva portare dai porti più lontani e sconosciuti del pianeta.
Statuine in ossidiana stellare, mobili intarsiati, armi damaschiate, coralli cosmici, perle galattiche.
Vi erano strumenti, attrezzi ed utensili di ogni epoca e tecnologia.
Poi libri.
Tanti libri.
Di ogni luogo e periodo, di lingue diverse, qualcuna persino scomparsa o mai decifrata.
Apparve allora un ometto al bancone.
“Prego, bella signora.” Disse cordiale. “In cosa posso servirvi?”
Gwen ed Elv seguirono quella direzione attraverso la fitta e lussureggiante vegetazione.
Pian piano cominciarono a sentire uno strano odore.
Un odore di materiali sintetici, clinici.
Man mano che avanzavano l'odore era sempre più forte, più intenso, riempiva l'aria.
Tutto ne era pregno, persino le piante.
All'improvviso, oltre alcune alte palme, apparve una grande e meravigliosa costruzione.
Sembrava un bellissimo palazzo nel cuore di quella foresta tropicale.