Guisgard aveva ascoltato Elisabeth senza dire nulla.
Un freddo vento si era alzato dal lago e sembrava voler inaridire l'animo di chi ne fosse esposto.
Ad un tratto vide il frate intento ad osservare alcuni sassi che aveva disposto sul terreno.
"Il lupo tenta di azzannare un fiore" cominciò a dire il frate "il falco lo ferisce con gli artigli, ma questi gli restano impigliati nella pelle del lupo."
"Cosa fate, frate?" Chiese Guisgard.
"Cavaliere" ripose il frate "sapete cos'è un ginn?"
"No, mai sentito. No, un momento...mi sembra di averne sentito parlare in Terrasanta..."
"Si" disse il frate "il ginn è un essere demoniaco. A metà tra il mondo degli uomini e gli inferi. Esso vive solo per tormentare gli altri. E possiede il potere mistico delle creature della notte."
"Non capisco" disse Guisgard "perchè mi raccontate tutto questo?"
"Le fanciulle, cavaliere" rispose il frate "se sono ancora vive, c'è un solo luogo in cui possone essere..."
"Il palazzo di quei maledetti!" Esclamò Guisgard.
"Si...sono nelle mani dei nostri nemici. E voglia Iddio che siano ancora vive..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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